Come l’hablador in seca, vuoto
Così erano le strade nel tempo remoto
Ora più che in epoca di piena
Le strade collassano prima della cena.
Piene dei nostri offesi fratelli
Che per le alte tasse sono diventati ribelli.
Dagli arti son viaggiati per chiedere aiuto
Per vedere il proprio stato evoluto.
Andiamo insieme, fratelli, al cuore della questione
Al luogo dei deputati, e delle decisioni prigione.
La capitale in calma, dal cuore se ne sono andate
Nelle braccia e le gambe ancora affamate.
Le strade si sporcano di sangue in abbondanza,
Ma per lo stato sembra che non abbia importanza
I fratelli nostri in cerca di uguaglianza.
Non perché sono distanti dal cuore
Lo stato non soffre, lo stato non muore.
Degli arti dobbiamo prenderci cura
E non creare nel corpo una rottura.
Braccia per cibarci e gambe per muoverci in assenza
Non abbiamo più uno stato in presenza.
Xiomara Yon