
Di Sabrina Bueno Rossi, Roman Pizzolante Verde e Ivanna Valverde Espinoza
In una piccola cittadina d’Ancash, a 3,359 metri sopra il livello del mare, sul versante orientale della Cordillera Blanca, si possono trovare stradine fatte di pietra case bianche con tetti a due falde, con balconi e portoni intagliati in legno. E di una maniera inaspettata, si può trovare una forte presenza italiana, la quale ha avuto una forte influenza nella comunità.
Nessuna storia di Chacas sarebbe completa senza menzionare a Ugo de Censi, il sacerdote salesiano italiano arrivato in città nel 1976 cui cambiò il suo destino. Inspirato da una profonda vocazione sociale e religiosa, creò il movimento «operazione Mato Grosso» con l’obbiettivo di combattere la povertà con il lavoro, l’educazione e l’arte.
Tra i suoi lavori più riconosciuti c’è la scuola officina Don Bosco, dove giovani di scarse risorse si istruiscono in ebanisteria, scultura in pietra e vetrate. De censi anche promosse la costruzione di ospedali, scuole, centri di salute e aiutò a migliorare l’accesso all’acqua potabile e alle autostrade.
Il sacerdote venne a mancare nel 2018 però la sua anima e la sua mente continuano a rimanere e a riflettersi in ogni posto di questa bellissima città.
Parte della sua eredità si ritrova nei volontari italiani presenti nella cittadina. Ogni anno, decine di volontari italiani arrivano a questo posto grazie a l’operazione Mato Grosso in missioni e in programmi sociali. Loro aiutano agli abitanti nelle loro faccende del giorno a giorno, essendo dottori volontari, partecipando nelle scuole, attendendo rifugi locali, tra altre attività.
Questi volontari sono diventati parte importante della comunità e hanno cambiato l’identità culturale della città per sempre. Dal’ altra parte, Chacas è diventato un destino permanente per l’operazione Mato Grosso.
L’identità culturale di Chacas anche si riflette nelle loro celebrazioni religiose. La più importante è la festa della Virgen de la Asunciòn, la patrona della città, che si celebra dal 13 al 22 d’agosto. Durante questi giorni, le strade si riempiono di colore, musica e danza. Le processioni percorrono tutta la città, i ballerini professionali mostrano la loro devozione, e si realizzano delle fiere, gare di lacci e attività sincretiche che mischiano le tradizioni andine e cristiane.
Anche, il santuario di Mama Ashu, costruito nel secolo XVI, è un gioiellino religioso che alberga un maestoso presepe di legno coperto in foglia d’oro. È stato dichiarato patrimonio culturale della nazione e rappresenta il cuore spirituale di Chacas.
Chacas non è solo un destino turistico: è un modello di comunità, dove la tradizione e la modernità convivono in armonia, e dove l’arte, la fede e lo sforzo collettivo hanno costruito un vero miracolo andino.